Il fico d’india: uno dei simboli del Salento

Share

Il fico d’india è una pianta originaria del Messico, importata in Italia e in tutto il Mediterraneo da Cristoforo Colombo e da tutti i colonizzatori che, successivamente alla scoperta dell’America, hanno intrapreso rotte da e per le nuove terre.


Il Salento è sicuramente il luogo prediletto del fico d’india. Ormai da secoli i contadini e gli abitanti del Salento convivono con questa pianta che, seppure non autoctona, è entrata radicalmente nelle tradizioni e nella cultura dei salentini.
I contadini, infatti, hanno da subito scoperto e apprezzato le caratteristiche alimentari del frutto, studiando e capendo il comportamento della pianta al fine di ottimizzarne il raccolto.
Il fico d’india, infatti, è una pianta che si riproduce molto facilmente: a volte basta appoggiare a terra una pala staccata da un’altra pianta per vederla attecchire al suolo.
Questa facilità di proliferazione va tenuta a bada: difatti, con il passare del tempo, i contadini hanno imparato come e in che periodo potare il fico d’india per riuscire ad ottenere frutti migliori, più grandi e più saporiti.
Non ultima è la tendenza di usare il fico d’india anche nel campo dell’arredamento: una ditta salentina, infatti, ha brevettato un sistema per estrarre dalla pianta del fico d’india fibre di legno con cui realizzare mobili e complementi d’arredo che si sposano alla perfezione con il tipico ambiente delle abitazioni salentine.